La stagione 2020 potrebbe essere l’anno zero per Aprilia. Rientrata nel 2015 nella classe regina, la Casa Italiana ha deciso di accelerare il passo lo scorso anno con la nomina di Massimo Rivola ad Amministratore Delegato della Squadra Corse. 

Rivola, un passato importante in Formula Uno (prima in Toro Rosso e poi in Ferrari), ha passato il 2019 a studiare e capire la maniera più efficace per incidere nella realtà del repartcorse di Noale. La strada percorsa? Una rivoluzione. Lo si è visto dall’aerodinamica della moto scesa in pista lo scorso febbraio a Sepang per i primi test 2020. 

L’ Aprilia 2020 RS-GP è una moto completamente nuova. La direzione tecnica è sempre affidata a Romano Albesiano, ma l’arrivo di ingegneri dalla Formula 1 ha permesso alla Casa italiana di spingere ancora più avanti la ricerca. 

Dovendo ripartire da un foglio bianco, Aprilia si è trovata a scegliere tra un motore V4 a 90 gradi, come le rivali Honda, Ducati e KTM oppure un 4 cilindri in linea come Yamaha e Suzuki.  

“In passato avevamo un motore con un angolo stretto di 75 gradi”, ha dichiarato Rivola, “abbiamo optato per un motore V4 a 90 gradi perché ha i sui punti di forza nella potenza e nella perfomance. La sfida per gli ingegneri è stata proprio quella di coniugare la potenza di un V4 con un buon livello di maneggevolezza e turning, che sono propri di un motore 4 cilindri in linea”.   

Quanto al telaio, la filosofia seguita dal reparto corse di Aprilia è ancora quella di avere una moto più compatta possibile. La svolta è arrivata invece a livello aerodinamico. Le ali sono diventate ormai un elemento integrante della MotoGP attuale, e l’aerodinamica resta il settore con il più ampio margine di miglioramento ed è qui che Rivola è andato ad attingere know-how e risorse umane dalla Formula Uno. Le ali sono diventate infatti un elemento cruciale della moderna MotoGP tano che oggi non si potrebbe correre senza. La funzione principale di questa appendice aerodinamica è quella di evitare l’effetto impennamento della ruota anteriore e, allo stesso tempo, garantire una maggiore stabilità in accelerazione e in frenata. 

Quanto della tecnologia di Formula 1 ci sono in queste ali? “La MotoGP rimane unica”, ha affermato Rivola, “ma è utile attingere dagli esperti di Formula 1, visto che gli studi in F1 sono estremamente avanzati, per non dire portati all’estremo. 

Alla fine del 2019, diversi ingegneri provenienti dalla Formula 1 sono arrivati in Aprilia, tra questi anche Marco De Luca, specializzato in aerodinamica arrivato direttamente dalla squadra corse  McLaren F1 e diventato il capo del Reparto Veicolo in Aprilia Racing. 

Tra le novità introdotte anche il trasportatore di flusso che copre la ruota anteriore, un altro importante elemento aerodinamico. Sull’Aprilia 2020 RS-GP è stata prestata particolare attenzione al parafango e alla presa d’aria di raffreddamento dei freni che sono integrati in un singolo elemento aerodinamico.  

È la prima volta che si osserva una carenatura così estrema nel paddock della MotoGP. L’auguro adesso è rivedere la Casa di Noale presto anche competitiva in pista.  

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