Dalle moto da strada all’organizzazione del box per il weekend di gara, il genio Ducati è precursore.

 

“Italians do it better” è più di uno slogan su una maglietta indossata dalle pop star e in MotoGP™ la Ducati è orgogliosa di mantenere alto il Tricolore. La società bolognese crea una combinazione unica di creatività, stile e innovazione, dentro e fuori la pista.

“Questa è la forza della Ducati”, sottolinea il direttore sportivo Paolo Ciabatti. “Essendo un’azienda che vende 55.000 moto all’anno, quindi relativamente piccola rispetto ai giganti giapponesi che costruiscono milioni di unità, dobbiamo usare genialità e creatività e intraprendere percorsi diversi dai nostri concorrenti.”

 

La Ducati fu la prima con le alette e un deflettore sul forcellone. Siete più forti dopo tutta la politica?

 

In entrambi i casi, i nostri avversari hanno seguito la nostra direzione. La questione del deflettore avrebbe potuto essere gestita meglio perché abbiamo speso molto tempo, energia e denaro per difenderci da un punto di vista tecnico. Ma soprattutto, abbiamo dovuto mostrare le nostre competenze tecniche ai nostri concorrenti.

 

I piloti Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci hanno uno stretto rapporto, il che può essere raro per i compagni di squadra nel paddock MotoGP ™.

 

Questo dimostra come la Ducati sia innovativa in pista ma anche nella gestione del box. Avere un team con due campioni ha sia dei pro e che dei contro. Quest’anno abbiamo creato un ambiente con due piloti che condividono dati, si allenano insieme e si supportano a vicenda. Il risultato è molto positivo.

 

Quali sono i vostri obiettivi?

 

I piloti hanno obiettivi diversi: vincere il titolo per Dovi e finire tra i primi cinque e vincere la sua prima gara per Danilo. Siamo attualmente secondi e terzi in classifica, ma la stagione è ancora lunga.

 

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