Il Motomondiale al tempo del Coronavirus. La cancellazione del Gran Premio del Qatar classe MotoGP ufficializzata domenica 1 marzo è stata una doccia fredda per il mondo del motorsports. Il paddock della MotoGP si è scoperto fragile.

Dorna, FIM e Irta si erano prodigati nei giorni precedenti per assicurare l’ingresso di team e piloti, ma l’escalation della diffusione del virus soprattutto in Italia (terzo Paese per numero di contagiati dopo Cina e Corea del Sud) ha portato il governo qatariota ad inasprire le misure di sicurezza, introducendo un minimo di 14 giorni di quarantena obbligatoria per tutti i passeggeri in arrivo con voli diretti dall’Italia. Game over.

La cancellazione della gara di MotoGP insieme alla decisione di posticipare il Gran Premio della Tailandia al 4 ottobre ha creato un clima di incertezza sulla possibilità di uno svolgimento regolare del Campionato.

“L’Italia gioca un ruolo centrale nel Motomondiale”, ha dichiarato Loris Capirossi, ex pilota di motociclismo oggi membro della Direzione gara. “Questo in tutte le classi. Basti pensare che nella sola MotoGP sono sei i piloti italiani. E poi ci sono le case Italiane: Ducati e Aprilia, ma anche Yamaha e Suzuki contano tanti membri italiani”. A differenza di Franco Uncini, Capirossi è riuscito a raggiungere il Qatar, perché vivendo a Montecarlo è volato da Nizza dopo aver dimostrato di non aver trascorso l’ultimo mese in Italia.

“La decisione di cancellare la MotoGP è stata inevitabile. Dorna, FIM e IRTA sono in contatto con le autorità locali e hanno fatto tutto il possibile”, ha sottolineato Loris. E adesso? Correre a porte chiuse potrebbe essere la soluzione? “In realtà questo è quello che è stato fatto in Qatar con l’accesso al paddock strettamente limitato agli addetti ai lavori, nessun pass griglia aggiuntiva e la possibilità per ospiti e VIP di assistere alla gara dalle tribune. La decisione finale, comunque, non dipende da noi ma dai governi e dalle autorità locali”.

Intanto le casse contenente le moto e tutto il materiale per la gara sono ferme in Qatar in attesa di indicazioni. Il luogo di destinazione dipenderà da quale sarà la prossima gara. Il GP degli Stati Uniti, in programma ad Austin Texas il prossimo 5 aprile, è a rischio e la notizia di cancellazione potrebbe arrivare a momenti.

Steve Adler, il sindaco di Austin, ha infatti dichiarato lo stato di calamità ed ha cancellato lo Spring Festival, uno dei più importanti eventi musicali in Texas, originariamente programmato per 13-22 marzo. Lo svolgimento di un gran premio di motociclismo sarebbe quindi assolutamente inconciliabile con l’attuale divieto di organizzare manifestazioni con più di 2.500 persone.

“Stiamo monitorando la situazione giorno dopo giorno. Il nostro obiettivo è disputare il maggior numero di gare”, ha concluso Loris Capirossi.

Se non ci saranno ulteriori modifiche al calendario, per rivedere le moto in pista dovremo attendere il Gran Premio dell’Argentina il 19 aprile, se non Jerez la prima settimana di maggio, coronavirus permettendo.

 

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