Se c’è qualcuno che a breve potrebbe diventare il più grande rivale di Marc Marquez, questo è Fabio Quartararo. Classe 1999, Il francese con radici italiane si era guadagnato l’appellativo di “nuovo Marc Marquez”, quando – ancora quindicenne e due volte vincitore del Mondiale Jr – Dorna aveva cambiato appositamente per lui le regole per accedere alla Moto3, pur non avendo compiuto ancora 16 anni (età minima richiesta). A Jerez quest’anno, il pilota Yamaha satellite ha rubato la scena per essere diventato il più giovane pilota a conquistare la pole position in MotoGP, strappando il record proprio a Marc Marquez. Un segno del destino?

 

“Quando sono arrivato in Moto3, ho fatto l’errore di cercare di seguire le tracce di Marc. Puntavo a vincere, invece di concentrarmi a imparare la nuova moto e i circuiti. E’ stato un errore e ho pagato per questo. Mi sono fatto male e i risultati non sono arrivati. Ho faticato anche in Moto2, ma ho imparato la lezione. Adesso la priorità è imparare la nuova categoria, restando me stesso”, ha confessato Quartararo, sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via nei weekend di gara.

 

La faccina da bravo ragazzo e i modi leggeri e scanzonati di un ventenne, nascondono l’istinto del “vincitore” seriale. “Non ho mai dubitato di me. Aspettavo la promozione in MotoGP da quando ero bambino. Quando ho ricevuto la telefonata di Yamaha, sapevo che non erano ammessi errori. Affronto questo nuovo capitolo come mi ha insegnato mio padre: con assoluto impegno, ma senza mai scordare che stiamo facendo ciò che amiamo di più”.

 

Tratto comune ai migliori, Fabio non si lamenta mai della moto, al contrario, è lui che cerca di adattarsi. E quando i tempi sul giro non arrivano, appena rientra ai box, domanda senza esitare: “Cosa posso migliorare?”.

 

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