Tre sono meglio di uno? Dipende. Questo era il dilemma della Ducati, durante la sua lotta in MotoGP contro la Honda.

 

Il geniale Marc Marquez (26 anni) guida l’attacco della Honda, con cinque vittorie in campionato nelle ultime sei stagioni, ed offre un vero e proprio spettacolo in sella alla sua moto ufficiale RC213V. Il nuovo compagno di squadra, Jorge Lorenzo, sta lottando contro gli infortuni per tornare in forma; il pilota del team satellite, Cal Crutchlow, è veloce, ma i suoi risultati non sono costanti.

 

Il portabandiera della Ducati, Andrea Dovizioso (33 anni), classificatosi secondo negli ultimi due anni, è un avversario fisso; ma il nuovo compagno di squadra, Danilo Petrucci (28 anni), concorre per il terzo posto e dalla sua prima vittoria in Italia, al Mugello, ha formidabilmente superato Dovi… al punto da convincere la Ducati ad estendere il suo contratto per il 2020 mantenendo la stessa formazione.

 

Ciò a spese di un candidato molto forte, Jack Miller. A 24 anni, il pilota del team satellite Pramac è il più giovane del trio in sella alla moto ufficiale, e per il posto nel team ufficiale la sfida tra lui e Petrucci è stata ardua. Il prossimo anno Miller sarà di nuovo terzo della fila per gli ultimi aggiornamenti.

 

La Ducati ha ancora tre forti piloti, contro uno su una Honda.

 

Se Marquez dovesse vacillare, magari a causa di un infortunio, la Ducati sembrerebbe avere la possibilità di ottenere un primo titolo dopo quello conquistato da Casey Stoner nel 2007.

 

Ma il rischio è che i tre piloti sottraggano punti gli uni agli altri. La vittoria di Petrucci al Mugello è giunta dopo un difficile sorpasso all’ultimo giro su Doviziosio che ha portato quest’ultimo ad un costoso terzo posto dietro a Marquez.

 

Tre contro uno non porta sempre ad una conclusione scontata.

 

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